Assicurazione di Tutela Legale

Le polizze di tutela legale, definita anche tutela giudiziaria, rappresentano un’estensione della garanzia assicurativa RC Auto che va a coprire i costi delle eventuali spese legali dovute a procedimenti giudiziari o extra-giudiziari, normalmente a carico dell’assicurato.

Le ragioni che possono provocare una controversia legale sono moltissime, sia quando è l’assicurato stesso a far valere i propri diritti che quando è la terza parte coinvolta a chiamarlo in causa; in entrambi i casi l’assicurazione interviene a tutela del cliente e del suo nucleo familiare.

Fra le spese coperte dalla polizza di tutela legale vi sono anche i costi di perizia e quelli per le consulenze legali, che possono essere richieste dall’assicurato o da un giudice. Soprattutto, l’assicurazione si fa carico anche del risarcimento della parte coinvolta qualora esso venga stabilito in sede giudiziaria, così come delle spese di soccombenza da sostenere quando la colpa viene attribuita all’assicurato.

E' chiaro che la polizza di tutela legale rappresenta un aiuto fondamentale nelle questioni problematiche che possono colpire ciascuno di noi, ma al momento della sottoscrizione bisogna tenere in considerazione almeno tre fattori: il massimale, la franchigia e le esclusioni. Il massimale è la cifra massima che la compagnia assicurativa sceglie di risarcire, cioè la soglia oltre cui l’assicurato è tenuto a rispondere di tasca propria. Per franchigia, al contrario, si intende il limite minimo al di sotto del quale non scatta il risarcimento della compagnia, vale a dire la spesa che resta a carico del cliente.

Un discorso più ampio meritano le esclusioni. Sebbene la tutela legale nell’ambito delle polizze auto preveda di base il rimborso in caso di danni causati a terzi, ci sono situazioni particolari in cui la compagnia potrebbe a sua volta chiedere al proprio cliente un risarcimento per il pagamento effettuato. Le clausole di esclusione possono variare da un’assicurazione all’altra, ma solitamente vengono applicate in casi quali la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o altre violazioni commesse dal conducente (guida con patente sospesa, mancata revisione dell’auto e così via). Alcune compagnie possono proporre una clausola di rinuncia alla rivalsa, con la quale si impegnano a non chiedere il risarcimento all’assicurato a fronte di un premio maggiore.

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